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11/09/2014 - Categoria: Consigli
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SEO in pillole: le caratteristiche degli URL ottimizzati

Qualche giorno fa SearchMetrics.com ha pubblicato i dati del 2014 relativi ai fattori di posizionamento che verrebbero presi in esame da Google nella valutazione di una pagina, con tanto di classifica degli elementi più rilevanti, divisi in contenuti, backlink, segnali social, interazioni degli utenti e parametri tecnici. Vediamo come si lavora per ottimizzare gli url e curare questo dettaglio del web marketing per nulla irrilevante.

Una cosa curiosa che si nota dando una rapida occhiata a questo rapporto è che l’ottimizzazione degli URL, anche se in forme e settori di applicazione diversi, ritornano con insistenza come fattori di ranking.

Come si vede nel grafico qui sotto, gli URL sono di primaria importanza nel dare valore al posizionamento di una pagina sia lato backlink (visibilità SEO degli URL per i link in ingresso – in blu) che lato tecnico (lunghezza degli URL – in verde), al pari di altri classici fattori chiave come il numero di link e la velocità del sito.

Posizionamento SEO degli URL

Il rapporto non fa altro che confermare due tendenze SEO degli ultimi anni, ovvero attenzione all’ottimizzazione globale (dal codice alla qualità dei contenuti) e pagine sempre più vicine all’esperienza dell’utente medio, seguendo la classica formula: se piace a tutti, piace allo spider di Google (e non viceversa, ma questo è un altro discorso).

Quale struttura deve avere un URL ottimizzato?

Veniamo al sodo: quali sono le caratteristiche di un URL ben visto da Google? Partiamo dal presupposto che un buon sito deve contenere pagine ordinate e strutturate con semplicità.

Strutture di navigazione troppo complesse, infatti, rendono più faticosa l’esperienza dell’utente e possono creare non pochi problemi a livello di ranking. Struttura a parte, un URL ottimizzato va quindi scritto in modo da essere:

  • Immediato. A qualunque livello del sito ci si trovi, un URL chiaro, possibilmente privo di ripetizioni e senza reindirizzamenti confusionari è da preferirsi.
  • Leggibile. Evitare di utilizzare URL dinamici con variabili, numerici, codificati, senza senso o scritti in qualunque altro modo che non sia immediatamente associabile al contenuto. Nello scrivere URL ottimizzati SEO, ricordarsi di utilizzare le parole chiave della pagina (il rapporto SEO Rankings 2014 mette questo fattore agli ultimi posti, ma di sicuro male non fa).
  • Rilevante: dal punto di vista della Search Engine Optimization un URL collegato a una pagina non interessante a livello commerciale o di traffico (articoli riempitivi, bozze, vecchie pagine, pagine di servizio), può essere limitato o addirittura escluso dal ranking compilando in dettaglio il file robots.txt del sito, facendo sempre attenzione a tenere aperte al crawler di Google le pagine che ci interessano.

Tutto qui? Direi di no. Una volta che i nostri URL sono stati scritti correttamente, con chiarezza, efficacia e sfruttando le keyword nel modo giusto, l’ottimizzazione degli URL può sfociare in un livello più profondo, andando a toccare anche file robots.txt, sitemal xml, redirect e rel canonical, gustoso argomento per un prossimo articolo.

Conclusioni

Alla fine, come abbiamo visto dal rapporto SEO Ranking Factors 2014, la gestione gli URL non ottimizzati è uno degli ingredienti utili per avere pagine ottimizzate e salire nei ranking, tenendo bene a mente le esigenze di posizionamento SEO e dell’utente.

[Fonti: Seometrics.com e Searchenginejournal.com]


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