L’importanza della strategia di monitoraggio per il tuo e-commerce
Anche il periodo degli acquisti attorno a San Valentino 2015 conferma l’aumento, ormai consolidato negli ultimi anni, della percentuale di utenti che fanno acquisti su Internet. Come riporta IBM Digital Analytics Benchmark, infatti, assistiamo a una crescita del 10% nello shopping online nella settimana dal 7 al 13 Febbraio 2015 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Vediamo quindi come si sono comportati gli utenti di fronte all’acquisto online, dati alla mano.
Il traffico mobile rappresenta circa la metà del traffico totale (+ 26% nel 2015), mentre le vendite salgono al 23% del totale (+35% nel 2015). Ma il dato forse più interessante riguarda l’uso dei dispositivi: gli smartphone diventano sempre più strumento di ricerca rispetto ai tablet (33.7% del traffico totale, contro il 12.4% dei tablet), mentre si invertono i ruoli quando si tratta di completare l’acquisto (12.4% delle vendite totali, contro il 10.7% degli smartphone; il desktop resta ancora il dispositivo dominante in questa fase).
Fonte: IBM Digital Analytics Benchmark
Alla luce di questi dati diventa fondamentale una visione più globale e integrata del comportamento d’acquisto degli utenti. Google Analytics si è evoluto in questi anni fino al rilascio di Universal Analytics, un ripensamento della piattaforma di monitoraggio che va proprio in questa direzione, cercando di superare i limiti di un’impostazione incentrata sulle sessioni a favore di una basata sugli utenti.
Nel modello precedente, infatti, se una persona si collegava ad un sito web dal desktop in ufficio, e vi tornava un’altra volta da smartphone e una da tablet, veniva identificato come tre nuovi utenti. Grazie invece allo User-ID, al measurement protocol e ad altre nuove features, queste diverse sessioni vengono aggregate attribuendole ad un unico utente: in questo modo è possibile analizzare l’intero percorso dell’utente, dalla sua prima visita fino alla conversione/acquisto.
Diventa quindi anche più attendibile l’attribuzione del credito, del valore che ogni singolo canale ha avuto nell’intero percorso, e di conseguenza creare o riorganizzare strategie e budget in funzione di questi dati.
Una corretta gestione di Google Analytics su dati di terze parti, oltre alla possibilità di creare nuove metriche e dimensioni specifiche per il proprio business – pur con tutti i limiti della singola piattaforma di tracciamento come cookie cancellati, script caricati non correttamente e simili – permette di conoscere e ottimizzare l’esperienza complessiva dei propri utenti, proprio perché il processo di acquisizione e retention diventa giorno per giorno sempre più elaborato e multi-device.
Diventa possibile integrare potenzialmente ogni tipo di dato e interazione, online e offline: volete misurare l’impatto delle pause caffè sulla produttività del vostro team? Guardate cos’hanno combinato i ragazzi di Loves Data e iniziate a pensare alla vostra strategia di monitoraggio!